giovedì 24 marzo 2011

Danni da buca stradale, cosa fare per essere risarciti?

Negli ultimi anni, chi riporta danni per buche, tombini od ostacoli improvvisi è molto più tutelato: la Cassazione ha spesso affermato la responsabilità totale o parziale in situazioni nelle quali in passato la colpa veniva attribuita solo al conducente.
SI CORRE AI RIPARI - Per questo motivo molti Comuni (soprattutto nelle grandi città) sono corsi ai ripari, affiancando alla tradizionale polizza assicurativa per risarcire gli utenti danneggiati ,contratti con aziende private incaricate di curare la manutenzione e la sorveglianza delle condizioni della strada.
PRINCIPI CARDINE - I princìpi cardine affermati negli ultimi anni dalla Cassazione sono due:
  • l'ente proprietario non può più cavarsela "in automatico" come prima, quando bastava dire che l'estensione della strada rende impossibile un controllo continuo delle sue condizioni e l'eliminazione immediata di eventuali situazioni di pericolo;
  • ogni pericolo va segnalato, salvo che sia sorto immediatamente prima dell'incidente
In base al primo principio, il giudice deve valutare se l'ente proprietario ha fatto tutto il possibile, in base alle caratteristiche della strada, alla sua importanza e alle tecnologie disponibili.
Il principio dell'obbligo di segnalazione vale invece anche per eventi che prima nella prassi passavano inosservati, come per esempio un tombino troppo sporgente rispetto all'asfalto.
STARE ATTENTI - Resta comunque da valutare se il conducente sia corresponsabile del danno e in che percentuale. Infatti, chi guida ha sempre l'obbligo di essere prudente e di evitare tutti i pericoli visibili o prevedibili. Quindi, se si accerta che la velocità era eccessiva o che l'ostacolo era visibile, almeno parte della colpa sarà attribuita al conducente e il risarcimento verrà ridotto di una quota percentuale corrispondente. Risarcimento che va chiesto, per iscritto, all'ente proprietario della strada (ANAS, Comune, Provincia, Società autostradale, etc...).

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